S. T. Joshi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
S. T. Joshi nel 2002

Sunand Tryambak Joshi (Pune, 22 giugno 1958) è un critico letterario statunitense di narrativa weird e fantastica, noto in particolare per il suo lavoro di ricerca letteraria e filologica su H. P. Lovecraft e gli autori a lui correlati.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

S. T. Joshi è nato il 22 giugno 1958 a Pune, in India, da Tryambak M. Joshi e Padmini T. Joshi. Quando aveva quattro anni, la sua famiglia si trasferì negli Stati Uniti d'America e si stabilì nell'Indiana. All'età di tredici anni scoprì il lavoro di Lovecraft in una biblioteca pubblica a Muncie. Lesse anche la biografia di Lovecraft di L. Sprague de Camp intitolata Lovecraft: A Biography, pubblicata nel 1975, e da allora ha iniziato a dedicarsi a Lovecraft. Questa devozione lo ha portato a rifiutare le offerte delle università di Yale e Harvard in modo che potesse frequentare la Brown[1].

Dal settembre 2001 al dicembre 2010 è stato sposato con Leslie Gary Boba. Dal luglio 2014 è sposato con Mary Krawczak Wilson.

Nell'agosto 2014 si è opposto alla campagna per cambiare la statuetta del Premio World Fantasy che raffigurava il volto di Lovecraft (tratto da un busto ideato da Gahan Wilson) con quello della scrittrice afroamericana Octavia Butler, restituendo i premi precedentemente ottenuti in segno di protesta[2][3]. Dal 2017 la statuetta è stata comunque ufficialmente modificata prendendo la forma di un albero davanti a una luna piena, su disegno di Vincent Villafranca[4].

È ateo[1], e attualmente vive a Seattle, Washington.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

L'opera di critica letteraria di S.T. Joshi si basa sull'analisi della visione del mondo e della poetica degli autori da lui esaminati. Il suo The Weird Tale è un'analisi dettagliata della scrittura horror e fantasy di Arthur Machen, Algernon Blackwood, Lord Dunsany, MR James, Ambrose Bierce e H.P. Lovecraft.

Pubblicazioni principali[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Lord Dunsany: A Bibliography (1993) (co-autore: Darrell Schweitzer)
  • HP Lovecraft: A life (1996)
  • Sixty Years of Arkham House : una storia e una bibliografia (Arkham House, 1999)
  • I AM Providence: The Life and Times of H.P. Lovecraft (2010)
  • Lord Dunsany: A Comprehensive Bibliography (2013)

Volumi editi[modifica | modifica wikitesto]

  • Miscellaneous Writings, HP Lovecraft (Arkham House, 1995).
  • The Call of Cthulhu and Other Weird Stories, HP Lovecraft (Penguin Classics n. 1, 1999)
  • The Thing on the Doorstep and Other Weird Stories, HP Lovecraft (Penguin Classics n. 2, 2001)
  • The Dreams in the Witch House and Others Weird Stories, HP Lovecraft (Penguin Classics n. 3, 2005)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Horror Writers Association – Bram Stoker Award for Nonfiction 1996 H.P. Lovecraft: A Life (Necronomicon Press) - Autore
  • British Fantasy Society – British Fantasy Award for Best Small-Press Publication 1997 H.P. Lovecraft: A Life (Necronomicon Press) - Autore
  • International Association for the Fantastic in the Arts – IAFA Premio della Critica 2003
  • World Fantasy Award – Premio speciale
  • International Horror Guild – Saggistica Horror e Fantastica 2005 Supernatural Literature of the World (Greenwood Press) - Co-Autore
  • International Horror Guild – Saggistica Horror e Fantastica 2006 Icons of Horror and the Supernatural (Greenwood Press) - Autore
  • World Fantasy Award – Special Award Non-Professional 2013 Unutterable Horror: A History of Supernatural Fiction, Volumes 1&2 (PS Publishing) - Autore

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Mark Oppenheimer, Spreading the Word on the Power of Atheism, su The New York Times, 15 marzo 2014. URL consultato il 25 dicembre 2022.
  2. ^ (EN) Alison Flood, World Fantasy award drops HP Lovecraft as prize image, su The Guardian, 9 novembre 2015. URL consultato il 25 dicembre 2022.
  3. ^ (EN) Alison Flood, HP Lovecraft biographer rages against ditching of author as fantasy prize emblem, su The Guardian, 11 novembre 2015. URL consultato il 25 dicembre 2022.
  4. ^ (EN) World Fantasy Awards Administration, su arctera.com. URL consultato il 25 dicembre 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN34508371 · ISNI (EN0000 0000 8113 238X · Europeana agent/base/67287 · LCCN (ENn80017082 · GND (DE124522157 · BNF (FRcb12222835j (data) · J9U (ENHE987007263512005171 · NSK (HR000524937 · NDL (ENJA00444939 · CONOR.SI (SL43430243 · WorldCat Identities (ENlccn-n80017082